sabato, gennaio 19, 2013

Il Cairo. Una città-mondo.

Quella che segue è una delle migliori descrizioni che ho trovato di questa città.
Anche se è difficile descriverla.
Le cifre peraltro si riferiscono a poco meno di quindici anni fa, quindi probabilmente oggi sono ben superiori a quelle riportate. Ma l'idea che si ricava girando per le strade è proprio quella descritta. 

Minareti e parabole
Il Cairo è, secondo le Nazioni Unite, l'agglomerato urbano più densamente popolato al mondo. In media, questa città comprime 70.000 persone in ognuna delle sue duecento miglia quadrate, imprigionando i suoi cittadini più strettamente di quanto non faccia la piccola isola di Manhattan. Nei distretti centrali come Mushki e Bab al-Shar'iyyah la densità è di 300.000 abitanti per miglio quadrato, una cifra che raggiunge 700.000 in alcune strade laterali. Nella stragrande maggioranza dei casi questi numeri non si riferiscono a grattacieli ma a vicoli pieni di piccoli caseggiati che potrebbero essere tranquillamente magazzini del secolo scorso. In tali condizioni, con tre e talvolta cinque persone in una minuscola camera, le famiglie si danno i turni per mangiare e dormire. Anche le scuole lavorano su tre turni, e comunque devono comprimere cinquanta, sessanta e talvolta ottanta studenti in una classe.
La pressione della popolazione tocca ogni aspetto della vita al Cairo. Ha portato il prezzo della terra a toccare la cifra di 500 dollari per piede quadrato, rendendo milionari gli speculatori e soffocando i sogni di indipendenza dei giovani. Sovraccarica i servizi pubblici e inonda le arterie della città di spazzatura non raccolta, ma limita il crimine ostruendo le vie di fuga. [...].

Il mercato di Khan al-Khalil
L'affollamento spinge i cairoti fuori dalle loro case. Ma dove andare? Vi sono solo pochi, preziosi, spazi verdi. Fino ad un recente "programma d'urto" la città aveva solamente cinque pollici quadrati di parco per abitante, che è come dire meno dell'area occupata dal piede di un adulto. Piuttosto che stare immobili come ballerini di flamenco, i cairoti si riversano nelle strade. Trasformano i marciapiedi e le carreggiate in luoghi di commercio e divertimento, convertendoli in parchi giochi, ristoranti, e moschee all'aperto. La strada è anche il luogo dove circa 40.000 bambini senzatetto dormono, e dove gli abitanti del Cairo lottano contro 1 milione di automobili e 5.000 carretti trainati da asini. [...].
L'affollamento genera rumore e stress, inquinamento e tensione sociale. Questa atmosfera da carnevale può essere irritante se non sei dello spirito giusto. Se ne lamentano gli stessi cairoti. Ma segretamente, e in maniera complice, sono in buona parte dipendenti dal vivere in perpetuo contatto con uno spettacolo infinito.[...]
In Egitto, tutte le strade portano alla capitale - il che è anche logico dal momento che circa metà delle automobili del paese e metà della sua industria si trovano qui. Un egiziano su quattro vive nell'agglomerato urbano intorno al Cairo, e molti di più vi aspirano. Ne hanno buone ragioni. I cairoti vivono di più e mangiano meglio dei loro cugini in campagna. Il reddito pro capite è più alto del 25%, la povertà più bassa del 30%, e solo un terzo rispetto alla campagna è la quantità di bambini sotto i cinque anni che muoiono di malattie. Nell'impoverito Alto Egitto il tasso di alfabetizzazione è la metà di quello del Cairo. Non ci sono quotidiani fuori dal Cairo, e i numerosi giornali che qui vengono stampati dedicano poco spazio nelle loro pagine principali a tutto ciò che accade nelle altre parti del paese. Anche nello sport il Cairo regna suprema. I suoi due club, l'al-Ahli e lo Zamalek, hanno vinto tutti gli scudetti degli ultimi cinquant'anni, tranne che due volte.
Dopo 5000 anni di civilizzazione, il sistema politico egiziano rimane piramidale. Il Cairo si trova indubbiamente al suo vertice. Il Ministero dell'irrigazione decide quanta acqua abbia a disposizione ciascun contadino per il suo raccolto. Il Ministero degli affari religiosi decide quale imam predicherà in quale moschea, e che cosa dirà. Il Ministero dell'interno sceglie i sindaci di tutti i 4000 villaggi egiziani. Il Presidente, che qui risiede, nomina il governatore di tutte le ventisei province e i rettori di tutte le dodici università nazionali, quattro delle quali, naturalmente, sono al Cairo.

Tratto e tradotto da Cairo. The City Victorious, di Max Rodenbeck, 1999.

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