martedì, ottobre 10, 2006

Il focolaio di instabilità tra Ciad, Sudan e Centrafrica.


Mentre il governo sudanese ammassa truppe in Darfur e recluta miliziani tra la popolazione civile per un probabile nuovo attacco, ecco cosa succede poco più a Sud, nelle zone settentrionali della Repubblica Centrafricana.

Tratto da Misna.it
REPUBBLICA CENTRAFRICANA 9/10/2006 18.09
ANCORA SCONTRI NEL NORD, CIVILI IN FUGA

Un numero imprecisato di civili – forse migliaia stando alle poche testimonianze per ora disponibili – ha abbandonato case e villaggi nel nord del paese nelle ultime settimane per sfuggire a nuovi scontri tra forze governative e ribelli. Lo riferiscono operatori umanitari nella capitale Bangui, citati dall’agenzia di informazione dell’Onu ‘Irin News’, anche se mancano dettagli sul numero di persone coinvolte. I combattimenti sarebbero avvenuti nei pressi di Ouandago, non lontano dalla città di Kaga-Bandoro. Fonti della MISNA nei giorni scorsi avevano riferito – via telefono – di scontri nella zona di Batangafo, distante un centinaio di chilometri da questa località. Un portavoce dell’esercito ha confermato il coinvolgimento dell’esercito in combattimenti contro “bande armate” nei quali venerdì scorso sarebbe stato ucciso un sottufficiale; un altro era stato colpito a morte all’inizio della settimana. Gli scontri sono iniziati intorno al 20 settembre, quando le forze governative hanno lanciato una nuova offensiva contro il sedicente Esercito popolare per la restaurazione della repubblica e della democrazia (Arpd), che sarebbe attivo nel nord-est del Centrafrica. Da mesi in tutta la zona settentrionale si verificano scontri tra esercito e bande armate, alcune organizzate in movimenti ribelli, che hanno costretto finora provocato una grave crisi umanitaria.

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