I suoi libri più celebri sono ormai dei piccoli classici per chi vuole capire la contemporaneità. "Il Negus. Splendori e miserie di un autocrate" (1983), definito da Newsweek tra i migliori dieci libri del 1983; "Imperium" (1994), un reportage sull'impero sovietico e il suo dissolvimento; "Lapidarium. In viaggio tra i frammenti della storia" (1997) intarsio di meditazioni ispirate dai viaggi, dalle letture, dalle riflessioni, dall'esperienza, da pezzi di diario di eventi storici; "Ebano" (1998), un reportage nel quale vengono raccontati quarant'anni di esperienza come inviato nei paesi africani; "Shah-in-shah" (2001), resoconto della sua permanenza in Iran negli ultimi anni della monarchia di Reza Palevi; "La prima guerra del football e altre guerre di poveri" (2002), le impressioni di un osservatore attento della società e della politica di paesi lontani, come il Ghana, il Congo, il Sudafrica, l'Algeria, l'Honduras e il Salvador. In "Autoritratto di un reporter" (2006) Kapuscinsky parla di sé e dell'etica del suo lavoro. "In viaggio con Erodoto" (2005) ripercorre le vicende personali, dall'infanzia povera ai viaggi in Cina e India avendo sempre come punto di riferimento Erodoto, il primo reporter della storia. (23 gennaio 2007, da Repubblica.it)
mercoledì, gennaio 24, 2007
E' morto Kapuscinski.
I suoi libri più celebri sono ormai dei piccoli classici per chi vuole capire la contemporaneità. "Il Negus. Splendori e miserie di un autocrate" (1983), definito da Newsweek tra i migliori dieci libri del 1983; "Imperium" (1994), un reportage sull'impero sovietico e il suo dissolvimento; "Lapidarium. In viaggio tra i frammenti della storia" (1997) intarsio di meditazioni ispirate dai viaggi, dalle letture, dalle riflessioni, dall'esperienza, da pezzi di diario di eventi storici; "Ebano" (1998), un reportage nel quale vengono raccontati quarant'anni di esperienza come inviato nei paesi africani; "Shah-in-shah" (2001), resoconto della sua permanenza in Iran negli ultimi anni della monarchia di Reza Palevi; "La prima guerra del football e altre guerre di poveri" (2002), le impressioni di un osservatore attento della società e della politica di paesi lontani, come il Ghana, il Congo, il Sudafrica, l'Algeria, l'Honduras e il Salvador. In "Autoritratto di un reporter" (2006) Kapuscinsky parla di sé e dell'etica del suo lavoro. "In viaggio con Erodoto" (2005) ripercorre le vicende personali, dall'infanzia povera ai viaggi in Cina e India avendo sempre come punto di riferimento Erodoto, il primo reporter della storia. (23 gennaio 2007, da Repubblica.it)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento